venerdì 20 novembre 2015

199. Acustica

Può sembrare strano, ma, in quasi 200 post, si è parlato raramente di acustica. Una volta con le Scale Musicali e precedentemente un breve accenno ai Colori dei Rumori.
Poi capita di comprare un bel libro e vengono in mente molti spunti.
Si tratta di: Trevor Cox, Pianeta acustico, ed. Dedalo (prefazione di Andrea Frova).

 
Voglio solo accennare qualche argomento del libro.
 
Il primo è che se portassero un organo da chiesa su Marte per suonare la Toccata e fuga in re minore di Bach, gli astronauti scoprirebbero che le note emesse dallo strumento avrebbero una frequenza inferiore a quella prevista: l’atmosfera marziana trasporrebbe la musica su una tonalità di sol diesis minore. La frequenza della nota emessa dalla canna di un organo dipende dal tempo impiegato dal suono a percorrere il tubo nei due sensi.
A causa della bassa gravità del pianeta (3,69 m/s²), Marte possiede un’atmosfera fredda e rarefatta, composta di anidride carbonica (95%), azoto (2,6%) e argon (1,6%):
il suono vi si propaga con una velocità pari a due terzi di quella terrestre e questo porta ad una diminuzione della frequenza.
 
Il secondo riguarda il rumore del Mascheretto (Tidal bore), un fronte d'onda che risale l'estuario di un fiume o l'imboccatura di una baia spinta dalla marea.
Il suono del Mascheretto e’ un fenomeno raro da sentire. Gli indigeni Tupi chiamano pororoca (rumore possente) il Mascheretto del Rio Araguari in Brasile. A Gloucester, in Inghilterra, c’e’ quello del Severn. Il risultato acustico e’ una miscela del rumore dei marosi su una spiaggia con il suono dell’acqua che defluisce in un canale di scolo. Nella classifica per altezza, il Mascheretto del Severn è quinto.
Hubert Chanson (un professore di ingegneria idraulica dell’Università del Queensland) ha analizzato l’acustica del Mascheretto di Mont Saint-Michel. Il rombo è dovuto alle bolle che si formano nel fronte dell’onda principale, mentre le frequenze più elevate provengono dalle onde che si infrangono sulle rocce. Le frequenze dominanti sono quelle comprese tra 74 e 131 hertz, che corrispondono alla prima ottava del pianoforte.
 
 
Ma ciò che ha ispirato maggiormente questo post è un effetto acustico che si verifica sotto alcuni portici, per esempio a Milano in piazza Mercanti, dove la voce viaggia da un angolo all'altro seguendo gli archi a volta.
 
 
 
 
 
 
 
Se ci si mette con la faccia rivolta verso un angolo, è sorprendente come si possa sentire in modo chiaro e distinto chi bisbiglia nell’angolo opposto, anche se altre persone al centro del portico parlano contemporaneamente.
 
 
 
Tornando a Trevor Cox, un intero capitolo del libro è dedicato agli “archi dei sussurri”. Quello indicato come preferito si trova in Irlanda nell’antico sito monastico di Clonmacnoise. Un portale gotico del XV secolo si apre sui ruderi della cattedrale, ormai priva di tetto.
 
 
 
La tradizione vuole che un tempo il portale avesse una funzione decisamente insolita: si racconta che i lebbrosi andassero a un lato del portale per bisbigliare i propri peccati nella scanalatura dell’architrave. Il prete si metteva all’altra estremità dell’arcata, abbastanza lontano da evitare l’infezione, e ascoltava la confessione trasmessa dall’architrave.